mercoledì, Aprile 30, 2025

Le continue sfide del mercato, cambiare per rimanere in corsa

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esistere fino alla fine col rischio di non farcela o accettare il cambiamento? La domanda può apparire provocatoria ma, se ci guardiamo intorno, scopriamo che negli ultimi anni molte dinamiche sono cambiate e, con esse, il fatturato medio di molte aziende.

Alcune sono riuscite a crescere perché sono state più lungimiranti di altre che si sono indebolite, permettendo così ai competitor di assorbirne le energie e trarne vantaggio. Credo però che questo riguardi solo una piccola nicchia, il resto delle aziende sta soffrendo, riceviamo riscontro tutti i giorni confrontandoci con i clienti di gran parte d’Italia.

Per mia abitudine, cerco sempre di capire da cosa siano determinati i cambiamenti così da poter reagire qualora questi non siano vantaggiosi. Quella che stiamo vivendo, a mio parere, non si può più chiamare crisi ma rivoluzione vera e propria. La crisi normalmente ha un inizio e una fine, poiché è determinata da congiunture esterne al settore in cui si opera. Infatti di norma influenza tutti, o quasi, i settori economici. Svanito il momento, si torna alla normalità. Credo fortemente che il nostro problema non nasca all’esterno, bensì nel settore stesso. Vediamo di capire cosa sta accadendo.

I fattori che influenzano il settore

Tra i fattori che arrivano dall’esterno troviamo la crisi dovuta alla guerra in Ucraina che, nei primi mesi del 2023, ha fatto lievitare tutti i costi delle materie prime determinando un rincaro del costo della vita epenalizzando così i ceti medi, il nostro mercato di riferimento. E qui possiamo fare davvero poco.

All’interno invece, credo che le cause siano molteplici. Alcune sono determinate dall’evoluzione della tecnologia: le vendite online si stanno moltiplicando a discapito di chi vende solo offline (negozio tradizionale). Anche gli store cinesi hanno un ruolo perché danno la possibilità a molti di confezionare le bomboniere a casa, e quindi evitare il contatto con i negozi specializzati. Questo avviene nonostante l’offerta sia scadente, grazie al prezzo irrisorio.

Ma il cambiamento più importante, a mio modesto parere, arriva dalla cultura dei giovani. Questi non vedono nella bomboniera un prodotto in linea con il loro modo di pensare e di vivere. Spesso la acquistano solo per accontentare i genitori che sono legati alle tradizioni. Tra qualche anno, i giovani che oggi si sposano o si laureano saranno a loro volta genitori e, se manterranno la stessa mentalità, sicuramente non avranno come priorità il proseguimento della tradizione così come è pensata oggi.

Investire nelle giovani generazioni

Leggo spesso critiche nei confronti dei giovani ma penso che, se i tempi cambiano, bisogna capire come interpretare il cambiamento invece di intestardirsi a restare nella comfort zone. Bisogna mettersi in discussione piuttosto che sminuire chi non la pensa come noi. I giovani di oggi rispetto a quelli di ieri hanno altre priorità:ambiente, sostenibilità, rispetto della natura. Che le condividiamo o meno, non possiamo condizionarne i valori. Siamo in pochi, non abbiamo i mezzi per raggiungerli e forse, anche se li avessimo, i nostri argomenti non interesserebbero. Dovremmo piuttosto capire come attirare la loro attenzione coniugando tradizione e emozioni e creando delle proposte che si adattino alle loro esigenze, piuttosto che continuare a fare proposte identiche al passato. A mio parere, se le proposte fatte da parte nostra fossero più intriganti, molti di loro tornerebbero a comprare. Non è facile ma vale la pena tentare, in ballo c’è il nostro lavoro

Le bomboniere solidali

Il fenomeno delle bomboniere solidali non si è mai esaurito, anzi sta crescendo perché nel tempo si è radicata l’idea che la bomboniera sia poco utile, addirittura di cattivo gusto. Così molti evitano la bomboniera tradizionale e fanno un acquisto che pensano possa essere utile ma che certamente penalizza tutto il nostro settore.

Un settore che non si rinnova non crescerà e neanche vivrà di rendita. Oggi ci sono troppe resistenze da parte di commercianti storici a guardare oltre. Negli ultimi anni abbiamo proposto prodotti innovativi sia a negozi che a gestori di siti e-commerce. I primi non hanno accettato la novità, mentre i secondi l’hanno accolta con entusiasmo e stanno vendendo bene.

Opero in questo settore da soli vent’anni, in pratica sono tra gli ultimi arrivati, ma sicuramente negli ultimi dieci anni sono stato tra i protagonisti del mercato nazionale e non solo. La mia riflessione parte dalla percezione che nulla o poco sia cambiato in tutto questo tempo. Mi pare però che continuare a lamentarsi e cercare un protettorato del settore non paghi molto, saranno sempre i clienti a scegliere dove e cosa comprare e il nostro compito è cercare di capire come intercettarli, non come obbligarli a continuare a scegliere le nostre proposte ormai vetuste, mentre il mondo là fuori corre in una direzione che non possiamo decidere noi.

Basta guardare a altri settori per capire come tutto si rinnova: dalla moda al mondo delle auto, dalla comunicazione al mondo della ristorazione e del food. Se andiamo in un ristorante, non troviamo più l’offerta di 10 o 15 anni fa, così come non vestiamo più come prima. E allora la domanda è: perché non guardare oltre?

Un progetto per fare rete

In conclusione, ciò che ho scritto non vuole essere una visione pessimistica, piuttosto è una fredda riflessione che scaturisce dal contatto giornaliero con molti negozianti, ma soprattutto dal confronto con i giovani.

Negli ultimi tempi stiamo lavorando a un progetto per fare rete unendo le energie di tanti che non sanno da dove cominciare ma sono convinti che possano esserci altre vie per rimanere in corsa e non arrendersi passivamente al cambiamento. Chi volesse saperne di più può mandare una mail all’indirizzo dentro il box foto oppure iscriversi al gruppo Facebook “La bomboniera che guarda al futuro”, un laboratorio di idee dedicato ai soli operatori e che ha lo scopo di confrontarsi in maniera propositiva per trovare nuove soluzioni (ndr: pubblicheremo su queste pagine le idee che ci sembreranno più interessanti). Più si è meglio è.

Questa rubrica è stata curata da Santo Denaro, noto imprenditore del settore. Per contattarlo:

santo@denarodistribuzione.it

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