Figlio d’arte e con già 25 anni di esperienza nel settore, Marco Marin, 46 anni, è un professionista molto serio, con una formazione tradizionale ma attento alle rapide trasformazioni del mercato e alle nuove tecnologie, che utilizza con competenza. Di San Donà del Piave, in provincia di Venezia, opera nell’ampia e anche eterogenea zona del Triveneto, quindi Veneto, Trentino Alto-Adige e Friuli-Venezia Giulia.
«Nel settore ci sono praticamente nato – afferma Marco Marin – perché mio padre Antonio, scomparso da alcuni anni, era un rappresentante di bomboniere. Un mondo che mi ha sempre affascinato, quindi la scelta di fare la sua stessa attività per me è stata naturale. All’età di 22 anni ho iniziato a affiancarlo e ho collaborato con lui per circa due anni, dopo mi ha incoraggiato a rendermi indipendente, a trovare altre aziende con cui collaborare. Mio padre aveva un carattere molto forte e determinato, è stato perciò un maestro un po’ rigido. Però, forse proprio per questo, mi ha insegnato le solide basi del mestiere, la serietà con cui si deve svolgere e l’importanza della parola data.
«I suoi insegnamenti, il suo esempio mi sono serviti molto e mi hanno permesso di strutturarmi come professionista, anche se oggi il comparto in cui operiamo è molto cambiato rispetto ai suoi tempi. Mi sono trovato nella mia dimensione fin da subito, perché il settore mi piaceva molto, ma presto ho scoperto di vivere anche il lavoro con entusiasmo e passione. Mi piace quest’attività soprattutto perché è fonte di grande soddisfazione personale per la fiducia che da così tanti anni mi dimostrano i miei clienti. Trovo molto gratificante il rapporto umano quotidiano che ho instaurato con loro».
Le principali aziende con cui collabora Marin sono Emmebi e Cartai Bassanesi. Di recente, ha iniziato una collaborazione anche con: Yankee Candle, primo produttore al mondo di candele, Millefiori Milano, WoodWick e Confetteria Orefice. Conoscendo profondamente il settore, esprime le sue opinioni con una visione d’insieme chiara e molto obiettiva.
«Non si può negare che fra i consumatori, nelle zone in cui opero, ci sia un allontanamento dalla bomboniera, soprattutto da quella intesa in senso tradizionale, in particolare per le cerimonie nuziali. Per festeggiare i matrimoni spesso non si usa più, e comunque anche il numero degli invitati per cerimonia non è più quello di un tempo. È proprio una questione di evoluzione, di cambiamento dei costumi perché mai come oggi all’organizzazione dell’evento nuziale si dedica grande attenzione, tempo e anche budget di spesa. Per fortuna esiste ancora uno zoccolo duro di persone che crede nella tradizione della bomboniera. Inoltre si lavora di più, rispetto al passato, per le cerimonie dei più piccoli, quali nascite e battesimi, comunioni e cresime, compleanni».
Questa evoluzione dei costumi può incidere pesantemente sul fatturato sia dei punti vendita che degli stessi agenti, ma anche su questo aspetto della sua attività Marco Marin manifesta un concreto e dinamico ottimismo.
«Sono convito che la tradizione della bomboniera – spiega – abbia un futuro per la tenacia di quello che ho definito zoccolo duro di consumatori, che crede nel profondo significato del piccolo dono di ringraziamento. E che per tutti noi che operiamo nel settore, con ruoli diversi, ci sia la possibilità di lavorare bene e con successo, purché ci si evolva per assecondare le trasformazioni del mercato. In particolare, riuscendo a trovare occasioni di vendita diverse da quelle legate alle cerimonie, quindi articoli per i compleanni, gli allestimenti delle feste, sia Natale che Pasqua, ma anche quella della mamma piuttosto che della donna, San Valentino e così via. E poi puntando sulla vendita quotidiana di oggettistica da regalo o per uso personale, che sia un profumatore per ambiente, una candela o un utensile da cucina. Per quanto mi riguarda, ho un ampio target di clientela che comprende anche negozi al di fuori del settore bomboniera, per esempio, punti vendita di specialità gastronomiche o garden center. Il lavoro di certo non manca».
Adeguarsi al mercato significa anche saper padroneggiare le nuove tecnologie e i social network. «Da questi strumenti multimediali non si può più prescindere. Chi fa il nostro lavoro deve avere la necessaria specializzazione per utilizzare email, smartphone, iPad, tablet, pc e destreggiarsi con competenza nei siti web e nei diversi social network. Sono strumenti indispensabili, sia per i negozianti ma anche per noi agenti, che dobbiamo essere sempre al passo con i tempi, altrimenti rischiamo di essere tagliati fuori. Le trasformazioni del mercato e delle tecnologie sono rapide e non ci si può permettere di trascurarle. Il costante aggiornamento professionale è un aspetto fondamentale della nostra attività».
Sulle tendenze del settore, anche nel Triveneto i consumatori si orientano su una bomboniera utile, con ampia preferenza per profumatori d’ambiente, oggettistica per la tavola e la cucina, piccoli complementi d’arredo. «Dell’oggettistica classica resta ben poco, forse i portafotografie. Un settore in ascesa negli ultimi anni è quello dei confetti, ormai proposti in infiniti gusti e consumati anche come piccoli dolci o, per esempio, come dono per un invito a cena».
Marco Marin si sente un privilegiato perché fa un lavoro che ama e, da “figlio d’arte”, ha potuto inserirsi grazie all’esperienza e all’appoggio paterno. «Accedere alla professione, in questo settore, se non si viene introdotti da un agente già affermato, è molto difficile, se non impossibile. Anche se consiglierei a un giovane di provare comunque perché è un’attività molto gratificante».
Ringraziamo Marco Marin per la gentilezza e la simpatia che ci ha manifestato e gli auguriamo di continuare il suo percorso professionale con immutato entusiasmo. E anche, chissà, di poter un giorno essere, a sua volta, guida privilegiata per formare un nuovo agente, a cui trasferire il suo sapere e il suo ottimismo.
(RMC)