sabato, Settembre 21, 2024

Matrimoni, un’opportunità per rilanciare il turismo italiano

La pandemia ha azzerato il fatturato di tutti gli addetti ai lavori del settore cerimonie, ma anche del wedding tourism, che può rappresentare una grande risorsa per la crescita economica del nostro paese

Come sappiamo, la pandemia ha sconvolto l’intero comparto del wedding e ha avuto effetti disastrosi sugli indotti di tutte le aziende della filiera. Con la ripartenza delle ceri- monie e dei viaggi, seppure con delle limitazioni, dopo il 15 giugno scorso, quest’anno in Italia si è registrato un vero boom di matrimoni, che ha permesso a migliaia di coppie, che erano state costrette a rimandare le nozze, di celebrare la loro unione. Uno degli aspetti che è stato modificato in modo più significativo, rispetto al periodo pre-pandemico, è quello del viaggio di nozze, momento carico di aspettative e molto romantico, ma anche settore turistico internazionale che era in espansione, nel nostro paese, fino al 2019.

L’Italia era, infatti, una meta privilegiata dagli stranieri per la luna di miele ma anche per l’intera organizzazione del matrimonio. Secondo un’indagine dell’osservatorio turistico della società JFC (per i dati completi: www.jfc.it), il wedding tourism, che nel 2019 registrava 1 milione 783 mila presenze generate dall’organizza- zione di 9.018 matrimoni di stranieri in Italia, per complessivi 486 milioni di euro di fatturato, è stato massacrato dalla pandemia. Lo studio rileva che i cosiddetti wedding specialist che operano negli Stati Uniti e in Gran Bretagna (considerati due mercati primari per il giro d’affari del wedding tourism in Italia), nel corso del 2020, hanno perso il 69,7% degli eventi e il 78,9% di fatturato. L’Italia, però, resta la wedding destination più desiderata da americani e inglesi. Infatti, il 59,2% degli stessi operatori turistici dichiara

di avere ancora molte richieste per il nostro paese, al momento, però, impossibili da soddisfare. Una quota del 24,2% dichiara che l’Italia è la destinazione straniera più popolare.
Lo scorso anno ha segnato un -87,3% di presenze e -92,7% di fatturato rispetto all’anno precedente, assestandosi a 35,5 milioni di fatturato, generati da sole 226mila presenze. Secondo il 45,2% dei wedding specialist dei due mercati anglofoni, per registrare una ripresa del settore, si dovrà attendere la primavera del 2022, ma il 35,5% di questi prevede, invece, tempi più lunghi, il 16,3% addirittura prevede non prima del 2023.

Le nuove mete degli sposi italiani

Questo tracollo del mercato del wedding tourism internazionale è però in parte compensato da un nuovo target del mercato matrimoniale, le coppie di sposi che provengono da altre regioni, che, proprio a causa della pandemia, hanno deciso di rinunciare al viaggio dei propri sogni in paesi esotici, scegliendo una destinazione italiana. Secondo una rilevazione del portale Matrimonio.com, se prima del Covid-19 le mete italiane venivano scelte soltanto dall’11% degli sposi nostri connazionali, adesso la tendenza si è invertita e più della metà di essi (il 53%) sceglie di fare la luna di miele nel nostro paese. Quasi un ritorno alle origini, alla luna di miele dei nostri nonni, per i quali visitare una regione diversa da quella di provenienza rappresentava già un viaggio di nozze da sogno. Le mete preferite sono, nell’ordine, la Sicilia, la Sardegna e la Costiera Amalfitana.

Dal momento che le mete turistiche straniere sono adesso di nuovo raggiungibili, dopo l’Italia, vengono scelte la Grecia, in particolare Atene e le isole Cicladi, tra cui Mykonos e Santorini, gli Stati Uniti, soprattutto New York, Las Vegas e Los Angeles, poi le Maldive. Invece, prima della pandemia, gli sposi preferivano mete esotiche e lontane, con in testa alla classifica gli Usa e poi, nell’ordine,

Messico, Giappone e Thailandia, Maldive, Spagna e Sudafrica, Canarie e Bali, Cuba e Tanzania. Le mete italiane erano scelte, come dicevamo, dall’11% delle coppie, il 12% preferiva le crociere e il 31% le destinazioni multiple.

Il sondaggio (effettuato la scorsa estate fra le coppie che hanno già fissato il viaggio di nozze nel periodo che arriva sino al giugno 2022) rileva che i fattori che hanno determinato la scelta di una breve luna di miele in Italia, in attesa di poter fare in un prossimo futuro il viaggio dei propri sogni, sono stati: vicinanza della desti- nazione (25,8%), destinazione facilmente raggiungibile (24,7%), località speciale, cioè diversa da quelle abitualmente scelte per le vacanze (21,1%), e con un clima gradevole (20,4%).

Da questi dati si evince anche che, mentre prima della pandemia la partenza per la luna di miele avveniva nei giorni successivi alle nozze per il 68% delle coppie, adesso un’alta percentuale di cop- pie, il 38,6%, ha deciso di restare in attesa, senza programmare il viaggio, per capire come si evolverà la situazione. Il 26,9% ha deciso di partire qualche giorno dopo le nozze, il 5,4% qualche settimana dopo, il 9,8% qualche mese dopo, l’8,2% non prevede, invece, alcun viaggio.

La promozione del wedding tourism

Considerata la situazione nel suo complesso, è evidente che la pandemia, se da un lato ha messo in crisi il comparto turistico, dall’altro ha permesso di riscoprire le bellezze del nostro paese, valorizzando il territorio e le sue infinite risorse agli occhi degli stessi italiani. E il settore del wedding sempre di più negli anni si rivela come una grande opportunità per il turismo, da incoraggiare e promuovere, sia a livello nazionale che internazionale, attraverso attente strategie di marketing. Negli ultimi mesi, varie iniziative sono già state intraprese da organi istituzionali e associazioni di categoria per favorire la ripresa e altri progetti sono in cantiere.

Dalle meravigliose Cinque Terre, in Liguria, nella foto sopra,
alla stupenda perla siciliana di Taormina, nella pagina precedente, l’Italia è ricca di mete romantiche e affascinanti per organizzare
la luna di miele. Nel 2021, la regione preferita dalle coppie di novelli sposi è stata la Sicilia, seguita da Sardegna e Costiera Amalfitana

Lo scorso ottobre, per esempio, in coincidenza con le principali fiere di settore in calendario, dal TTG Travel Experience di Rimini al Buy Tuscany di Lucca, l’Ambito Turistico della Versilia, supportato dal Consorzio di Promozione Turistica, ha avviato una campagna per promuovere il territorio versiliese e le sue innumerevoli attrattive. Dal connubio mare+arte ai tour nella natura nel segno del maestro Giacomo Puccini, in mountain bike o a piedi, alle escursioni sul lago di Massaciuccoli, solo per citarne alcune.

Anche la Regione Toscana e Toscana Promozione Turistica sono impegnate nel progetto di favorire l’incontro tra offerta regionale e domanda, sia nazionale che estera, e nella promozione del wedding tourism. In particolare, sempre lo scorso ottobre, sono stati invitati una ventina di operatori italiani e stranieri (questi ultimi provenienti da paesi come Ucraina, Russia, Svezia, Belgio e Stati Uniti), selezionati dalla Regione per visitare alcune location dedicate a matrimoni e ricevimenti.

Il brand Sicilia in crescita

Anche in altre regioni iniziative simili si moltiplicano. In particolare, visto il crescente interesse per il “brand Sicilia”, lo scorso 4 novem- bre, a Catania, nella sede di Confindustria, si è svolto l’incontro “Ospitalità luxury, made in Catania, analisi e prospettive per la crescita” per fare il punto sulle strategie da mettere in campo per la ripartenza, a cui hanno partecipato imprese del turismo, della filiera wedding e dell’ospitalità.

«Abbiamo l’occasione di fare rete in un ambito dalle potenzialità enormi – ha affermato il presidente di Confindustria Catania e vicepresidente di Assowedding & Luxury Antonello Biriaco –. Dobbiamo rafforzare la capacità di proporre il territorio come location d’eccellenza facendo leva su quelle risorse uniche e straordinarie che il nostro territorio possiede: luoghi di interesse storico, bellezze naturali, patrimonio artistico, tradizioni culturali e enogastronomiche millenarie. Sia in Italia che all’estero cresce l’interesse per il brand Sicilia. Occorre unire le forze non solo per offrire il meglio dell’ospitalità made in Sicily sui mercati nazionali e internazionali, ma anche per rappresentare in modo strutturato le istanze delle imprese, con la consapevolezza di poter contare sulla forza aggregativa di Confindustria».

Il settore wedding ha subito una perdita del 90 per cento del fatturato e una flessione dell’85 per cento degli eventi prenotati. L’emergenza economica scaturita dal Covid ha però avuto il me- rito di far emergere in maniera più compiuta l’identità giuridica del settore, come ha sottolineato Michele Boccardi, presidente di Assowedding & Luxury Confindustria, che ha poi dichiarato: «In questi mesi, abbiamo infatti messo in campo una forte azione di pressing per fare in modo che il comparto wedding fosse rico- nosciuto con le sue specificità e le sue esigenze, nell’ambito del confronto avviato con tutti i livelli istituzionali. Una volta conclusa la fase d’emergenza, e dopo aver potuto avviare le nostre attività in sicurezza, grazie all’uso del green pass, occorre agire con deter- minazione verso il rilancio della filiera. Vogliamo promuovere la Sicilia e Catania come destination wedding privilegiate. Formazione e marketing internazionale, partendo proprio da Catania, sono i progetti attorno ai quali aggregheremo le nostre imprese».

Investire in formazione e competenze

«Convivialità, benessere, territorio, condivisione: sono questi i valori cardine da reinterpretare per l’immensa filiera degli eventi, dell’ospitalità, dei servizi, che dopo questo anno e mezzo di pandemia è riuscita a emergere con grande forza, grazie anche all’impegno di Confindustria» – ha affermato Barbara Mirabella, assessore Pubblica istruzione, Attività e Beni culturali, Pari oppor- tunità e Grandi eventi del Comune di Catania –. Oggi più che mai occorre investire sulla formazione e sulle competenze di chi opera nel settore. Ma è fondamentale mettere al centro il territorio, puntare sulla sostenibilità, sull’attivazione delle filiere corte, sulla tradizione locale. Siamo orgogliosi del fatto che Assowedding & Luxury parta proprio dalla città di Catania per lanciare le sue nuove iniziative, a testimonianza del fatto che il territorio etneo e la Sicilia sono asset strategici per generare flussi di incoming nazionali e internazionali».

Riuscire a mettere in campo una filiera organizzativa ampia, che riesca a far lavorare in sinergia tutti gli operatori del settore, le istituzioni territoriali e gli enti turistici, è fondamentale per dare una risposta alle richieste del mercato, sia italiano che estero, assecondando la moda, lanciata da personaggi del mondo dello spettacolo, celebrità e influencer, di sposarsi in località straniere o comunque diverse da quelle di provenienza, scegliendo mete romantiche e ricche di attrattive. Si avverte la necessità di una collaborazione professionale strategica che possa promuovere tutte le località italiane, dal nord al sud del paese, universamente riconosciute come luoghi d’arte, di cultura, di bellezze paesaggi- stiche e di eccellenze enogastronomiche.

Per raggiungere questi obiettivi è necessario focalizzarsi sulla formazione professionale degli addetti ai lavori, creando un vero e proprio prodotto turistico del matrimonio, per valorizzare le ec- cellenze locali e aumentare la competitività dei territori, attraverso lo sviluppo di servizi e infrastrutture. Il settore del destination wedding rappresenta un importante volano per il rilancio della filiera del turismo, oltre che per tutte le categorie di lavoratori del comparto matrimonio. Un’opportunità da cogliere subito, perché incrementare il wedding tourism può essere una grande risorsa per l’Italia.

Il drastico calo del wedding tourism straniero, provocato dalla pandemia, è stato in parte compensato dai viaggi di nozze degli italiani, che hanno rinunciato a mete esotiche scegliendone di più vicine. Dall’alto, alcune fra le più romantiche destinazioni sono Venezia, Roma e Firenze.

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